L’Estate sospesa

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Dopo la Primavera che non abbiamo vissuto, ora l’Estate sospesa. O, almeno, io la sento così.

In Primavera, bene o male, stando a casa, in campagna, non ho avuto la sensazione di claustrofobia, di “gabbia” che tanti hanno subito, ma comunque c’era sempre questa percezione di immobilità, di silenzio, di “chissà che sarà domani”.

Adesso invece personalmente mi sento sospesa, disorientata, anche se la stagione delle vacanze è nel suo pieno, e nonostante si vedano immagini di spiagge, rive, piscine, luoghi turistici pieni di gente.

Negli anni passati d’estate pianificavo attività ed escursioni, quest’anno mi capita di vivere le giornate senza consapevolezza, o, al contrario,  con la consapevolezza che sono uguali una all’altra.

L’Estate è sospesa, in attesa di qualcosa, ma non è così che bisogna vivere.

2020 … Nuovo inizio?

… O non si è mai finito? Io sono di quest’avviso. In genere non faccio mai “buoni propositi”; tempo perso. Mi faccio invece una scaletta di cose pratiche, materiali, da realizzare. O da finire, se le ho già iniziate. La realizzazione di cose pratiche, anche fatte con fatica, mi dà grande soddisfazione: te le vedi lì, sotto gli occhi, una gratificazione tangibile allo sforzo, al sudore, all’energia spesa. Danno corpo e nobiltà agli innumerevoli atti compiuti tutti i giorni, spesso in automatico, senza consapevolezza, che si fanno e si scordano subito dopo, quelli che ci rendono la vita una sequela infinita di cose ripetute e monotone. Ed ecco che, a ricordarmi di cosa sono capace, dell’estro, dell’inventiva, della competenza, c’è la realizzazione di quelle cose appena un pochino più extra del solito: la ripulitura di un pezzo di pascolo invaso dai rovi, la sistemazione di una nuova aiuola o il rinnovamento di una vecchia; la piantagione di qualche olivo o albero da frutto di varietà particolare; una nuova confettura fatta con bacche o frutti mai usati prima; l’imbiancatura di una stanza con una nuova tonalità. Ecco … questi sono i miei “buoni propositi”!

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Gratitudine

“La gratitudine è la memoria del cuore”

(Lao Tze)

 

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Il nostro compito

“Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo, il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo”

(J.R.R. Tolkien)

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P.s. in foto veduta del Monte Vettore innevato

Come vorrei essere da “grande” …

Ecco, se penso a come sarò, a come vorrei essere,  a 70, 80 anni penso a lei: Tasha Tudor. Lei era una scrittrice americana di favole per bambini che illustrava lei stessa. Appassionata di vita in campagna, ad un certo punto ha deciso di vivere come nell’800. Nel suo cottage non c’era elettricità, non c’era il riscaldamento, a parte il camino e le stufe a legna. E lei vestiva con lunghi abiti e scialli, come nelle campagne di quell’epoca, cuciti da lei. Filava la lana, coltivava le verdure che mangiava, aveva galline e capre, e cani e gatti. 0b19caaa545f57a19f7510cdbd1c5c5494883830710eb2f1957d42127da507a30b9c32e31fd66ac9ed8a1b1aa1708458

Tagliava la legna da sola, e da sola curava i suoi animali; famosi erano i suoi tè del pomeriggio, con le sue nipotine, con dolci e biscotti preparati da lei.fc920b118aee1b03b4880e4852f861d8

ora … io, proprio proprio uguale  … no; all’elettricità non saprei rinunciare, e neanche ad un riscaldamento efficiente, ma per quanto riguarda il resto sono sulla buona strada.

 

93b1522a491cd53bce24de7598f09b73Per esempio, guardando questa immagine non mi riesce difficile immedesimarmi …

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Questa sopra … sono io!

Country Girl at Hearth!

“Trasparente luce d’ottobre …” (Ada Negri)

Ottobre in questi giorni mostra il suo volto gentile; belle giornate, tiepide, assolate, rugiadose. Le notti si allungano, come le ombre al tramonto, ma ancora è difficile scorgere il volto duro dell’inverno. E ci sono questi bei cieli azzurri, intensi, che fanno da sfondo ai boschi che cominciano a cambiar colore, a tinteggiarsi di giallo, bronzo, arancio e rosso.

Alle volte quando cammino in campagna per un momento ho come l’impressione di vivere in una favola … sono a Brambly Hedge, e tra qualche istante vedrò un topolino far capolino fra le rose canine piene di bacche …9780399207457-it

L’estate sta finendo …

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“L’estate sta finendo, e un anno se ne va…”

Canzone tormentone estivo di parecchi anni fa, mi metteva un pò di tristezza, un sottofondo di malinconia, per le giornate più corte, i temporali estivi, l’abbronzatura che impallidiva. In verità guardandolo bene in faccia, settembre è un gran bel mese, se si mantiene al bello il meteo. Ti dà tempo per fare tante cose, è più fresco, si è meno assillati dal caldo e dall’obbligo delle vacanze e del divertimento a tutti i costi, che è lo stesso che impera a Capodanno. A settembre il mare è ugualmente bello, più godibile; la montagna riserva giornate calde e notti fresche. E la campagna? Beh, intanto ricomincia a crescere l’erba (il mio cavallo approva!), e i fiori stagionali riprendono vigoria e rifioriscono copiosamente, non più schiacciati dal sole forte. Ci sono anche le rifioriture di rose e gli arbusti tornano verdi e rigogliosi. Si raccolgono ancora more di rovo, bacche di sambuco, susine mirabolane. Nereggiano le prugnole selvatiche nei cespugli irti di spine, le bacche di rosa canina sono già arancioni, corbezzoli e corniole si distinguono fra i rami. Arriva l’autunno, fruttuoso e colorato!

Luglio col bene che ti voglio …

E niente, a Luglio si ozia. No, non in agricoltura, dove si trebbiano i cereali come se non ci fosse un domani, attaccando la mattina prestissimo e staccando a notte fonda. Non in campagna dove si innaffiano orti e si raccolgono frutti maturi e neanche in giardino, con le siepi da potare (la famosa potatura verde), i vasi da tenere sempre con il giusto punto di idratazione. Si raccoglie la Lavanda e non solo per farne mazzi, sacchettini, “fiaschette” e sentirne il profumo che ci ricorda l’estate durante tutto l’anno; anche per farne infusi, aceto, saponi artigianali. Alla Lavanda la potatura che si fa raccogliendo nel contempo le odorose spighe serve anche a mantenere un portamento più compatto, ad evitare che la porzione legnosa aumenti troppo rendendo il cespuglio scompigliato. Lo stesso trattamento va riservato ad altre piante aromatiche: la Santolina, il Teucrio, il Timo, il Rosmarino … con le porzioni di vegetazione asportate si possono fare anche talee, da mettere a radicare subito in vasi e che saranno pronte per il trapianto già dalla primavera prossima. Naturalmente possono essere anche essiccate, su teli di cotone in un luogo ombroso e poi triturati e tenuti da parte per aromatizzare i piatti in inverno, quando con il freddo e la pioggia non si potranno avere a disposizione.

Io ne faccio dei mix : condimento per arrosti di carne, di pesce, per sugo con e senza peperoncino. E nelle grigie e buie sere d’inverno che piacere sentire l’aroma d’estate che si sprigiona dai tegami! download

Meditazione sul nuovo anno

Eccoci … 2019. In genere si fanno propositi, quelli buoni, salutari, farò la dieta (ma neanche per niente), farò più sport (ne faccio abbastanza nella vita di tutti i giorni), spenderò di meno (sì, fammi tirare di più la cinghia, che ancora non basta), sarò più buona (in un mondo come questo … è un invito a farsi passare sopra con la ruspa). No, no. Niente buoni propositi; a parte uno: vivere più intensamente la quotidianità. E ci sta tutto, dentro. Significa essere felici per le sciocchezze che ci capitano tutti i giorni, sorridere di più, a tutti. Far passare avanti la signora dietro di me alla cassa, perchè mi sono accorta di lei e del fatto che ha un bambino in braccio e in mano la spesa. Cogliere nell’aria un profumo, fuggevole. Sentire il proprio respiro e il cuore che batte mentre si affronta una salita. Ascoltare mio figlio, mia madre e persino la conoscente lamentosa. Compiacersi della fatica che si fa per un lavoro ben fatto e godersi il risultato. Sostare in fila al semaforo e osservare due ragazzini che tornano da scuola e ridono allegri, e sentirsi felice con loro.

2019,  sei costituito da 365 giorni e io li voglio vivere il più possibile.

Iniziamo a potare?

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E perchè no? Almeno non si arriva a Marzo trafelati con ancora una caterva di piante da potare! Naturalmente è bene fare qualche distinzione; le specie caducifoglie possono essere potate ora, soprattutto se hanno già perso almeno il 70% del fogliame. Per le specie sempreverdi, aghifoglie e non, è meglio aspettare l’inizio della primavera. Questo è valido soprattutto per le sempreverdi dell’habitat mediterraneo: Olivo, Leccio, Alloro, Rosmarino e Lavanda, per citarne alcune, in quanto soffrirebbero molto in caso di un evento freddo come lo scorso Febbraio/Marzo, quando il Burian ha imperversato in Italia, e si è verificato il disseccamento per effetto del gelo di molti olivi, incautamente già potati. Quindi rivolgiamo le nostre attenzioni agli alberi da frutto, agli arbusti come Rose e Fior d’Angelo (Philadelphus virginalis), ad esempio, ma evitiamo di potare tutti quegli alberi e gli arbusti che fioriscono precocemente in primavera: potare ora, o anche a marzo, l’Albero di Giuda (Cercis siliquastrum), la Forsizia, la Spirea, tra gli altri, significherebbe tagliare proprio quei rami che fiorirebbero a Marzo/Aprile, e quindi perdersi il meglio dello spettacolo! Se proprio necessitano di un ridimensionamento meglio tagliare a Luglio/Agosto, quando le piante, pur essendo in vegetazione, hanno ritmi molto lenti a causa del caldo. In questo modo non si pregiudicano le fioriture primaverili e non si danneggiano le piante. Va ricordato inoltre che i tagli vanno sempre praticati in prossimità di una gemma o un rametto vegetante, in modo da consentire il tiraggio della linfa e un più rapido processo di cicatrizzazione. La pianta così potata mantiene inoltre un aspetto molto più naturale, in aderenza al principio che “la potatura migliore è quella che non si vede”.