Archivi del mese: novembre 2017

Un mese di gratitudine: libri

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E dico “libri” … non un libro, ma tanti, tanti libri, a cominciare dall’enciclopedia “Il Tesoro” che mi sono letta quasi da cima a fondo … mia madre ci leggeva le favole tratte da quest’enciclopedia, le favole della buona notte, e non appena appresi i rudimenti della lettura, in prima elementare, ho cominciato ad aprire i volumi di quest’enciclopedia alla ricerca delle stesse favole … il capitolo successivo era la mitologia greca … poi venivano i riassunti dei romanzi celebri, poi … e così di questo passo, e aprire un libro, da allora, per me è stato come aprire un portale su un universo parallelo, entrare in un film, dove luoghi e personaggi erano come io li immaginavo. Leggere è ancora per me un’incanto, i miei gusti cambiano con il tempo, gli stati d’animo, le stagioni … ma leggere rimane una costante nella mia vita, mi tira su nei momenti tristi, mi solleva dalla noia e dalla frustrazione, mi fa sognare, riflettere, imparare. Devo principalmente a mia madre la passione per la lettura, lei mi ha sempre incoraggiato e ancora oggi i libri sono un’argomento di conversazione che ci unisce.

Il prossimo libro che leggerò? “Il Club Mefistofele” di Tess Gerritsen, prestatomi da mia madre!download

Un mese di gratitudine: ricordi

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Sono tanti i ricordi a cui potrei appellarmi per celebrare la gratitudine, ma ne scelgo uno che in particolare può descrivere l’essenza stessa di me.

Ero giovane, disoccupata, con tanto tempo a disposizione. Finalmente si era avverato il mio sogno più grande: la mia famiglia si era trasferita in campagna e c’erano gatti, cani e galline e cavalli! La mia grande, grandissima passione! Avevo la possibilità di stare con loro ore intere, andavo a cavallo tutti i giorni, anche due volte al giorno. Eravamo una compagnia assortita, più da campagna inglese che umbra. Io montavo la mia cavallina, e ci accompagnavano, nell’ordine, il suo puledro, tre cani di razza Schnauzer gigante e un barbone medio, per non parlare del gatto, che talvolta si accodava.

Una sera, presa dalla magia di una splendida luna piena, decisi di uscire a fare una passeggiata al chiar di luna.  E fu uno dei più bei momenti della mia vita.

Un mese di gratitudine: armonia

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Sono grata per l’armonia; armonia di suoni, profumi, elementi. Che sia il vento che oggi fa frusciare i pini o le “Quattro Stagioni” di Vivaldi. L’odore del mare o “Cabochard” (Gres – Paris). Le Dolomiti o i Fori Imperiali. Armonia è sia esteriore che interiore; può essere una cosa che vediamo, sentiamo e che ci fa stare bene, oppure siamo noi che siamo in armonia con noi stessi, con il nostro stile di vita, le nostre sensazioni. L’armonia va cercata e amorevolmente accudita, ripristinata laddove si sia persa. L’armonia si può riportare nel nostro piccolo universo interiore con una ricetta antichissima e comune alle grandi filosofie e religioni: meditazione e preghiera. L’armonia si può riportare, nel nostro vivere quotidiano, con azioni minute: un sorriso ad uno sconosciuto, un atto di gentilezza inatteso, fare ordine e pulizia dove c’è caos e sporco; basta poco, basta non gettare una carta per terra o un mozzicone di sigaretta, lasciare pulito il bagno di cui si è appena fruito, non prendere ciò che non ci appartiene, fare ogni cosa con l’onestà che vorremmo fosse riservata a noi. Semplice, no?

Un mese di gratitudine: azzurro

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I colori mi piacciono tutti, adesso poi l’autunno mi regala lo sfolgorio degli arancio, giallo, porpora, rosso … ma il colore di cui sono più grata però è l’azzurro, colore del cielo e del mare. Dall’acquamarina di trasparenti acque cristalline al cobalto del mare profondo e di certi bei fiori, come lo Sperone di Cavaliere,

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Consolida regalis, o l’azzurro limpido della Cicoria (Cichorium intybus). E di turchese mi piace spesso vestirmi, sia d’estate che d’inverno, basta un capo o un accessorio per esaudire il mio desiderio di “azzurro”. Il Turchese in particolare  mi fa stare bene: indosso frequentemente anelli, orecchini o collane con Turchesi e non è un caso, se vogliamo. La Turchese, secondo la Cristalloterapia, appartiene agli elementi sia di Terra che di Aria, ed esercita influenza sulla stabilità e il benessere, sulla comunicazione e sull’intelletto. E’ la pietra e il colore associati al V° Chakra, Vishudda, la gola, responsabile della comunicazione fra il materiale e lo spirituale, fra cielo e terra, fra il corpo e lo spirito. Per i Navajos rappresenta l’incarnazione degli spiriti  del mare e del cielo, ed assicura successo nella caccia, salute e prosperità.

Nei trattamenti di Cristalloterapia viene utilizzata per depurare, disintossicare e  tonificare, e come aiuto e prevenzione nelle patologie legate all’apparato respiratorio, soprattutto della gola; per quanto riguarda la sfera psicologica è utile in caso di stanchezza e depressione, introversione e incapacità o riluttanza a comunicare, ad esprimere emozioni o sentimenti.

“Non mi stanco mai di un cielo azzurro.” (Vincent van Gogh)

“Il mare è tutto azzurro. Il mare è tutto calmo. Nel cuore è quasi un urlo di gioia. E tutto è calmo.” (Sandro Penna)

 

Un mese di gratitudine: tecnologia

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Se c’è una cosa di cui sono grata al progresso tecnologico è la LAVATRICE! Un’amica; un’amica che c’è nel momento del bisogno, che nel mio caso (con due figli) è giornaliero! Perchè io me li ricordo, i tempi in cui nelle campagne ancora si lavava alla fonte pubblica. Anzi, per la verità, da piccola mi è anche capitato di accompagnare alcune zie a lavare i panni alla fonte. Si partiva con la tinozza o la carriola piena di biancheria, portandosi anche spazzola di saggina e sapone da bucato, il Marsiglia, un bel blocco bianco o giallo, a seconda della marca o del tipo. Già ci si faceva una bella camminata, perchè la fonte era vicina al paese ma non certo sotto casa, poi arrivate sul posto si immergevano i panni in una delle vasche piene di acqua, sempre gelida, poi si tiravano su, e si iniziava ad insaponare, strofinare, spazzolare; e si ri-immergevano nell’acqua, e giù di nuovo a insaponare, strofinare e spazzolare. Poi si sciacquavano nella vasca apposita ed infine si strizzavano, e per le lenzuola e i jeans ci volevano almeno due persone! Infine si ritornava a casa, con le mani rosse, intirizzite e doloranti, si stendevano i panni sui fili fuori, ad asciugarsi. E c’era una tecnica anche per stendere, in modo che non venissero troppe grinze, perchè mica c’erano i ferri a vapore con caldaia all’epoca!

Grazie amica Lavatrice e rispetto per il tuo inventore!

Un mese di gratitudine

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La gratitudine è uno dei sentimenti più importanti che si possono sperimentare: più importante dell’amore, se vogliamo, perchè la gratitudine è la forma superiore dell’amore stesso. Gli Americani ci hanno anche costruito una festa intorno, il Thanksgiving Day, che ha le sue radici nel primo inverno dei coloni inglesi sul suolo americano … inverno che non sarebbe stato superato senza l’aiuto dei nativi americani che offrirono ai coloni parte delle loro riserve alimentari per sopravvivere al duro inverno … poi gli stessi coloni scordarono evidentemente tutto e offrirono ai nativi una vita in riserva! Ma questa è un’altra storia.

Io non sono americana, ma questa cosa del Giorno del Ringraziamento e della gratitudine in genere mi piace parecchio e cerco di praticarla ogni volta che posso, perchè mi fa stare meglio con me stessa e con gli altri, in armonia con l’universo.

Ho deciso quindi di condividere il mio Mese della Gratitudine. Vabbè, sono già un pò in ritardo … i puntigliosi mi perdoneranno … spero!

Ogni giorno scriverò un qualcosa di cui sono grata; oggi è il “profumo dell’olio nuovo” ! Ho finito da poco di raccogliere le olive e portandole in frantoio sono stata sommersa dal quel profumo intenso, fruttato, un pò acre che a volte ti prende “la gola” … e l’odore del pane tostato, dell’aglio strofinato sopra e infine il giallo oro-verde dell’olio nuovo, la bruschetta vera, mangiata calda lì per lì e il senso di gratitudine per questi sapori e odori ….