Tempo di fieno, tempo di erbe

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Quest’anno non ci saranno problemi per approvvigionarsi di fieno … se riusciremo a farlo, dato che non si riesce ad avere una settimana intera di bel tempo! Per il fieno serve più o meno una settimana: si sfalcia e si lascia al suolo ad asciugare per circa 4-5 giorni, poi si rastrella e si sistema in file (andanatura) e dopo un’altro giorno si pressa. Un tempo il fieno una volta asciutto e andanato veniva raccolto e caricato sui carri senza essere pressato e successivamente stivato nei fienili. Oggi invece si risparmia tempo, fatica e spazio e viene pressato in rotoballe o presse a forma di parallelepipedo, che sono più facili da movimentare e  stivare.

Oggigiorno le operazioni per la fienagione sono tutte meccanizzate: il trattore con la barra falciante provvede a tagliare l’erba, poi un’altra applicazione, il ranghinatore, effettua l’operazione di rastrellamento e andanatura, mentre la pressatrice provvede poi a pressare il fieno ormai asciutto. Ogni fieno ha peculiarità specifiche a seconda delle erbe che lo compongono e dei terreni dove crescono; una cosa accomuna tutti i fieni ben fatti: il profumo!

Una curiosità: alcune erbe, che gli animali non mangiano al pascolo, vengono invece consumate da essiccate; non perchè gli animali siano stupidi o non le riconoscono, ma perchè con l’essiccazione alcune piante perdono le sostanze tossiche che le rendevano pericolose per l’animale. Purtroppo altre piante tossiche o velenose, con l’essiccazione, perdono il gusto amaro grazie al quale gli animali le scartavano, e quindi è molto importante conoscerle ed eliminarle dai prati destinati a fieno.

A me è capitato di dover fare alcune operazioni di fienagione a mano, in genere rastrellamento e andanatura, e posso garantire che è un ottimo esercizio fisico … se non si fa caso alla fatica (ingente) e alle vesciche alle mani!

week end di primavera

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Che si fa in campagna in un week end di primavera? Dipende dal meteo, certo … ma sicuramente non si va a spendere tempo e soldi in un centro commerciale! Se fa bel tempo, con sole e brezza, si sta fuori, ci sono tante cose da fare, sia per la casa che per il giardino/orto/campi. Innanzitutto si fa il bucato, perchè è meraviglioso stendere poi i panni al sole e ritirarli la sera che profumano di sole e di vento! Poi si riordinano e si spazzano ingresso e vialetti, si eseguono trapianti e rinvasi, si mettono a dimora i fiori stagionali in vasi, fioriere e aiuole, si comincia ad estirpare le infestanti, si effettuano le prime concimazioni, si seminano gli ortaggi e le verdure che abbisognano di temperature intorno ai 20° per germinare, si potano i rami secchi che ci sono eventualmente sfuggiti in inverno. Si tolgono le protezioni invernali e si puliscono gli arredi esterni … ma ci vogliamo fermare un attimo, dopo tutta questa attività, ad ammirare il lavoro svolto e a prendere una bibita fresca, comodamente seduti in una poltroncina da giardino? Maddai, mica vorremo fare tutto oggi! Toh … guarda, là c’è un asparago che mi era sfuggito … lì un’altro! Oh che bel mazzetto ne ho fatto, andranno in una gustosa frittatina stasera per cena ….

P.s. nella foto Tasha Tudor in giardino.

Equinozio di primavera

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Ieri, astronomicamente parlando, era l’equinozio di primavera. Un tempo, per la verità, tutt’altro che primaverile. Però mi piace cercare quanto meno di essere positiva, di scorgere, di annusare, dei segni di primavera. Non era facile, per niente, si badi bene, ma ci sono riuscita! Ci sono le giunchiglie e i narcisi in fiore … lascia perdere che la neve e il gelo di venti giorni fa li ha per lo più lessati; ci sono e li prendiamo per buoni! Ci sono i mandorli che stanno fiorendo ( a casa mia ci sono circa 10 giorni di ritardo in tutto) … sparuti e depressi, ma dai, ce li facciamo bastare! Le prime foglioline del Sambuco fanno capolino, sono un pò brunastre per via del gelicidio, ma vabbè …   Nell’aria si comincia a sentire quel profumo di erba nuova, che mette voglia di far capriole nei prati, come il lepre all’alba … ora, lascia stare che si mischia all’odore di fango e di pioggia, e respira profondamente! Sono spuntate le foglie dei tulipani e già mi pregusto la loro fioritura; appartengono alla varietà Queen of Night e quando fioriranno saranno bellissimi davanti al Berberis con le foglioline rosse! Sempre che non arrivi la nevicata e relativa gelata che si paventa …

Piove, piove, piove …

 

pioggerellina di Marzo

Altro che pioggerellina! Da quando è iniziato Marzo si può dire che non ha smesso mai di piovere; forse poche ore in 8 giorni. Certo la pioggia serve, non dico di no, ma sta ritardando tante operazioni necessarie: potature in primis, poi trapianti e lavorazioni. Gli alberi da frutto in molte località sono già in fiore (e si sono anche danneggiati con il gelo), ma laddove non sono ancora iniziate le fioriture si approfitta di ogni piccola pausa delle intemperie per correre a tagliare qualche ramo. Ovvio, ci sono anche io, fra quelli/e  che corrono forbici e seghetto in mano, ma non vincerò la gara quest’anno! Troppo poco tempo e troppe cose da fare … Che succede se non si riesce a potare le piante? Me lo domandano spesso … beh, niente, si lascia fare alla natura il suo corso. In qualche caso ci saranno più frutti, più piccoli, in qualche caso molta vegetazione, principalmente succhioni o rami con molte gemme a legno. Niente che non si possa recuperare l’anno successivo, o addirittura in estate, dopo la fruttificazione, a fine Luglio/Agosto, che anzi, sarebbe il periodo migliore per potare le drupacee (pesco, albicocco, susino e, se proprio non se ne può fare a meno, ciliegio). No, non sono matta, lo so che in genere le potature si fanno d’inverno, ma in piena estate le piante, pur essendo in vegetazione, rallentano molto l’attività, così i tagli non producono grossi danni e anzi vengono riparati prima.

Diamine … un pò di sole fa capolino fra le nubi … scappo, forbici e seghetto in mano!

Anno Nuovo, Vita Nuova. (sottotitolo: 1 horse, 2 sons, 3 dogs, 4 cats … Oh my!!!)

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Pfui … macchè anno nuovo, macchè vita nuova. Il 1° Gennaio è solo il giorno dopo del 31 dicembre e gennaio 2018 viene conseguentemente a dicembre 2017. I piatti sono da lavare tutti i giorni, tutti i giorni si mangia e bisogna cucinare, e pulire, rassettare, riordinare, andare al lavoro, a fare spesa, guidare l’auto, e di nuovo tornare a casa, cucinare, lavare piatti, fare il bucato, stenderlo, raccoglierlo, stirare, piegare, riporre; e dare il fieno al cavallo e pulire il box, dare da mangiare ai cani, passeggiarli, e pulire, idem per i gatti … e potare, trapiantare e riordinare in giardino, e ripristinare i recinti e depezzare rami e alberi caduti con le intemperie.

“Pochi compiti sono simili alla tortura di Sisifo più del lavoro domestico, con le sue infinite ripetizioni: il pulito diventa sporco, lo sporco viene pulito, più e più volte, giorno dopo giorno.” (Simone de Beauvoir) 

Ed è proprio così, una fatica di Sisifo, che si ripete, giorno dopo giorno. Cosa ci salva dalla frustrazione e dalla follia? La consapevolezza. La capacità di vivere ogni momento come diverso e unico. Di apprezzare piccoli insignificanti particolari: il gatto che mi guarda mentre lavo i piatti; i cani che  corrono gioiosi quando li chiamo e una ha un’orecchietta risvoltata; il cavallo che mi aspetta davanti a casa se ritardo; gli uccellini che già cinguettano alle prime luci dell’alba e quello sfacciato di pettirosso che viene sotto la finestra della cucina incurante dei gatti; il profumo dei panni stesi fuori; e la polenta al sugo, che ho cucinato ieri sera, e oggi mi aspetta a pranzo!

Oh my!!!

Il mio Natale

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Il mio Natale è decorazioni naturali; il mio Natale è caminetto acceso e candele profumate; è svegliarsi prima per preparare i piatti della tradizione.

E’ la gioia di scegliere regali e darli a chi voglio bene. Senza corse, senza sfoggio. Ricordandosi che, a volte, il regalo più grande è la presenza e la disponibilità.

Il mio Natale è sorridere di più, essere più tollerante, più gentile, più generosa.

E’ raccoglimento e riflessione. E’ il Sol Invictus, la vittoria della luce sulle tenebre.

Buon Natale!

semplicità

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Le meraviglie della natura a volte si possono maggiormente apprezzare proprio in quei particolari che i più non saprebbero nè vedere nè riconoscere. E questa è anche una delle ragioni che a 16 anni mi ha fatto appassionare alle erbe officinali. Giusta è la denominazione che gli davano i monaci nel Medio Evo: semplici. Ed è quello che mi colpì allora; siamo circondati da erbe che possono nutrirci e curarci, crescono tra le crepe dell’asfalto, sul cemento, negli incolti; le calpestiamo, le ignoriamo, non le vediamo neppure. Eppure sono lì, semplici e al tempo stesso ricche di principi di ogni tipo.

E nelle cose semplici, piccole, spesso si trova la felicità o quantomeno la serenità; come dice Raffaele Morelli, le piccole cose cambiano la vita. Ma solo quando ne prendiamo coscienza.

Le piccole cose che cambiano la vita

Un mese di gratitudine: non c’è mai niente di facile.

“Non c’è mai niente di facile”, affermava il personaggio di un famoso ciclo di libri fantasy … e se lo diceva lui, Mago di Primo Ordine, figurati per noi comuni mortali. E difatti questo mese ho avuto tanti motivi per essere grata e per constatare che non c’è mai niente di facile! Tra ricoveri in ospedale di familiari, arrivo in famiglia di nuovi cuccioli di cane, dipartita di un gatto, raccolta delle olive scarsa e ore di luce che diminuiscono sempre di più (e mettono una gran malinconia), ogni giorno è stato un allenamento al mantenimento della positività e della gratitudine. Si può essere grati anche per le avversità? Si può, a patto di mantenere viva la speranza, di collocare ogni evento nel tempo presente, di riuscire a trovare cose positive, di cui essere felici, anche nel turbine degli avvenimenti. Non c’è mai niente di facile, ma essere sereni nei momenti difficili da una gran forza nella vita di tutti i giorni.

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Un mese di gratitudine: libri

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E dico “libri” … non un libro, ma tanti, tanti libri, a cominciare dall’enciclopedia “Il Tesoro” che mi sono letta quasi da cima a fondo … mia madre ci leggeva le favole tratte da quest’enciclopedia, le favole della buona notte, e non appena appresi i rudimenti della lettura, in prima elementare, ho cominciato ad aprire i volumi di quest’enciclopedia alla ricerca delle stesse favole … il capitolo successivo era la mitologia greca … poi venivano i riassunti dei romanzi celebri, poi … e così di questo passo, e aprire un libro, da allora, per me è stato come aprire un portale su un universo parallelo, entrare in un film, dove luoghi e personaggi erano come io li immaginavo. Leggere è ancora per me un’incanto, i miei gusti cambiano con il tempo, gli stati d’animo, le stagioni … ma leggere rimane una costante nella mia vita, mi tira su nei momenti tristi, mi solleva dalla noia e dalla frustrazione, mi fa sognare, riflettere, imparare. Devo principalmente a mia madre la passione per la lettura, lei mi ha sempre incoraggiato e ancora oggi i libri sono un’argomento di conversazione che ci unisce.

Il prossimo libro che leggerò? “Il Club Mefistofele” di Tess Gerritsen, prestatomi da mia madre!download

Un mese di gratitudine: ricordi

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Sono tanti i ricordi a cui potrei appellarmi per celebrare la gratitudine, ma ne scelgo uno che in particolare può descrivere l’essenza stessa di me.

Ero giovane, disoccupata, con tanto tempo a disposizione. Finalmente si era avverato il mio sogno più grande: la mia famiglia si era trasferita in campagna e c’erano gatti, cani e galline e cavalli! La mia grande, grandissima passione! Avevo la possibilità di stare con loro ore intere, andavo a cavallo tutti i giorni, anche due volte al giorno. Eravamo una compagnia assortita, più da campagna inglese che umbra. Io montavo la mia cavallina, e ci accompagnavano, nell’ordine, il suo puledro, tre cani di razza Schnauzer gigante e un barbone medio, per non parlare del gatto, che talvolta si accodava.

Una sera, presa dalla magia di una splendida luna piena, decisi di uscire a fare una passeggiata al chiar di luna.  E fu uno dei più bei momenti della mia vita.